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STERBEND "Dwelling lifeless" Quanti sono i cloni di Burzum? Un'infinità. Sono però
solo in pochi che riescono a riprendere le tracce del Conte senza (s)cadere nel
sentito e del risentito, dando al tutto un tocco personale in grado di dire
ancora qualcosa. Gli Sterbend ci riescono: un disco d'esordio che fa il botto e
fa sborrare a catinelle trasportando emotivamente lungo gli oltre 70 minuti che
lo compongono; e tutto, senza annoiare un solo secondo. Non sarà forse il
capolavoro del secolo, ma se la media delle uscite black fosse a questi livelli
vedremmo in strada le vecchiette col face painting, i bambini coi capri neri al
guinzaglio e i preti direbbero la messa nera in screaming. Bello, cazzo.
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