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SINISTER "Afterburner" Dopo essere entrati nel guinness degli stronzi grazie al
numero di elementi cambiati in line-up nel corso degli anni e vista la moda
delle reunion, questi animali, tra zoccoli di legno, mulini a vento e tulipani,
tornano a romperci il cazzo con un discuccio decisamente poco saporito. Sì vabbè,
almeno alla voce c'è un cantante e non una puttana con la voce gracchiante
dovuta alla sborra, ma accontentarsi di un lavoro (lavoro una sega, andate a
zappare porca madonna!) che fa ben sperare coi primi minuti e che invece cala a
picco subito dopo è proprio da rotti in culo. Eppure la gente a gridare al
miracolo, le donne che si tolgono i reggiseni imbottiti e vanno in giro urlando
e sbraitando per la gioia, gli uomini che lasciano il lavoro in quanto ora
pienamente realizzati, gli omosessuali che cantano in growl e i bambini -
eccitati da "Afterburner" - che vanno in cerca di pedofili. Boh, non
so che dire. Ma se provate a mettere su un certo "Hate" non vi viene
in mente che qualcosa non torna? Ovviamente no, è più facile stare dietro a
chi ha fatto la storia anche se cammina col bastone piuttosto che cercare
qualcosa di nuovo. Oh mio dio, che eresia che ho detto! I gruppi vecchi non si
toccano, e i nuovi fanno tutti cacare perché il death metal è morto! Teste di
cazzo.
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