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IMMOLATION  "Shadows in the light"

Eccolo, il capolavoro. Vacca la madonna strega, dopo lo spettacolare "Harnessing ruin" c'è ancora spazio per fare il vuoto attorno a sé. Fate o dite che cazzo volete, coglioni di merda che perdete tempo a leggere le puttanate che scrivo, ma questo disco fa spavento. Mi ci sono voluti circa dodicimila ascolti prima di poterlo capire ed assimilare, passando dalle storte di naso alle polluzioni notturne, fino ad arrivare alla situazione attuale, caratterizzata da paresi facciale e "Dio schifoso" come unica parola proferita. Sono sempre gli Immolation, ma con un qualcosa in più, qualcosa di diverso e nuovo che li ha portati a creare materiale infinitamente introverso e oscuro. E voglio pure pensare che la produzione sia volutamente grezza, quasi approssimativa, per dare maggior risalto alla natura marcia e cupa dell'album intero. Questo è un colosso da non vedere con l'ottica dei singoli brani, tutto passa senza interruzioni lasciando traccia di sé di minuto in minuto. La punta dell'iceberg sta però nel mezzo, quella "The weight of devotion" uscita da non so dove, con quel cazzo di riff mastodontico che sembra voler dire: "Davanti agli Immolation bisogna tacere. Pure quel merdoso del Cristo".


Voto: 9

 

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